Come fare un video tutorial
I video tutorial sono uno dei contenuti più visti in rete e, se fatti bene, possono diventare una buona fonte di guadagno.
Un tutorial è una sorta di video guida sintetica in cui si mostra attraverso delle immagini come fare qualcosa.
Nel tempo la qualità di questi contenuti è migliorata sempre di più ed è il livello è sempre più alto.
Vediamo insieme come fare un tutorial efficace e che faccia presa sul nostro pubblico.
Cosa sai fare?
La cosa migliore è trattare un argomento di cui si è veramente esperti, inutile avventurarsi in un tutorial di cucina se non sai fare nemmeno un uovo sodo. Le persone si accorgono subito se chi parla conosce davvero l’argomento, quindi meglio non perdere tempo con argomenti che conosciamo poco.
La buona notizia è che in rete ci sono tutorial praticamente su ogni cosa, da come cambiare il faro di un auto a come dipingere una parete, quindi non temere.
Allestiamo il set
L’ideale sarebbe uno sfondo fotografico o ancora meglio un limbo bianco, ma se non vuoi arrivare a tanto anche una angolo della casa può andar bene.
Utilizzando la tecnica del Chorma Key puoi trasformare la tua stanza in uno studio televisivo senza spendere una fortuna e dare ugualmente al tuo tutorial un aspetto professionale.
In caso contrario anche una stanza ben illuminata con una parete bianca o una bella parete di mattoni a vista, può andar bene. Una volta scelta l’inquadratura, elimina tutto ciò che non serve dalla scena o che comunque non ritieni utile ad abbellire l’immagine.
Quando è possibile cerca di distanziarti almeno un metro o due dallo sfondo. In questo modo eviterai di proiettare la tua ombra alle spalle e poter sfocare un po lo sfondo dietro di te.
Sistema le luci
L’illuminazione di un video è molto importante, ma per far un tutorial non dovrai per forza allestire un set hollywoodiano.
L’ideale sarebbe utilizzare la tecnica dei 3 punti luce, ma anche un ring light in questi casi può andar più che bene.
Queste luci circolari permetto di avere una illuminazione diffusa del viso ad un prezzo molto più basso di un classico softbox e sono molto più maneggevoli.
I softbox danno una copertura di luce maggiore ovviamente, ma vanno posizionati alla distanza giusta e soprattutto sono molto più ingombranti.
I ring light sono molto più compatti e ce ne sono di tutte le dimensioni.
Se oltre alla sorgente principale di luce riesci ad avere anche una back light ossia una luce di intensità minore che ti illumini alle spalle o comunque una luce che illumini l’ambiente, eviterai il brutto effetto mostrato qui sotto.
La luce naturale del sole filtrata da delle tende è un ottima sorgente di illuminazione.
L’audio è importante
Nessuno segue un tutorial che si sente male. La qualità dell’audio vale il 50% del video quindi curala come si deve. Innanzitutto la qualità della tua voce deve essere buona.
Puoi scegliere due strade per il tuo tutorial:
- Audio in presa diretta
- Voice over
Se scegli di registrare l’audio in presa diretta cioè mentre fai il tutorial puoi usare un microfono lavalier ( o pulce).
In commercio è possible trovarne di ogni fascia di prezzo, come l’economico Gyvazla 3,5mm oppure il leggermente più caro ENEGON.
La differenza fra queste due tipologie di microfono è sostanzialmente nell’alimentazione.
Mentre il primo è alimentato direttamente dal telefono, il secondo è dotato di un sistema di pre amplificazione a batteria, che permette di aumentare la quantità di audio catturato ed il gain.
Un altra soluzione molto pratica è usare un microfono direzionale a mezzo fucile come il Rode Video Mic Pro.
Si tratta di microfoni alimentati a batteria progettati per catturare l’audio proveniente dalla sorgente verso la quale vengono puntati fino ad una distanza di 2 o 3 metri, per questo sono detti anche “a fucile” e a “mezzo fucile” in base alle dimensioni.
Un microfono direzionale come il Rode Video Mic Pro è sicuramente una delle soluzioni migliori che permette di avere una qualità audio nettamente superiore senza spendere una fortuna.
Il mezzo fucile riduce al minimo il rumore proveniente dall’ambiente circostante privilegiando la fonte che ci interessa.
Questi microfoni spesso sono datati anche di una sospensione elastica in grado di ridurre al minimo le vibrazioni, come ad esempio il Rode VideoMic con sospensioni rycotte.
Agganciandoli all’attacco hot shoe del flash sono ideali per catturare dialoghi che si svolgono a breve distanza dalla fotocamera, lasciando al video maker le mani libere.
Spiega le varie fasi del tuo tutorial in modo semplice e chiaro, aggiungendo trucchi e consigli che ti renderanno ancora più competente agli occhi di chi ti sta guardando.
Se invece vuoi optare per il voice over ossia per aggiungere la tua voce fuori campo alle immagini, puoi usare un microfono a condensatore.
Esistono in commercio dei kit come questo della Tonor che comprendono oltre al microfono anche l’asta estensibile, il sostegno anti vibrazioni (“il ragno“) ed il filtro anti pop.
Un montaggio dinamico
La percezione del tempo in rete è diversa ed è facile perdere l’attenzione di chi sta guardando. Per questo motivo la durata ed il ritmo del tutorial sono molto importanti.
Gira tutte le fasi del tuo tutorial ed in fase di montaggio elimina tutte le sequenze superflue.
Se una delle fasi del procedimento è nota o ripetitiva, come avvitare dei bulloni o impastare degli ingredienti, ti basterà mostrare solo alcuni secondi di queste azioni e passare immediatamente alla fase successiva.
Evita l’utilizzo eccessivo di transizioni in fase di montaggio (siamo qui per il contenuto) e le ripetizioni inutili.
Piuttosto quando può essere utile inserisci dei promemoria grafici su pesi, misure e consigli utili.
Fra i migliori programmi in circolazione per l’editing video c’è sicuramente Filmora, che ad un costo molto contenuto offre un ampia gamma di funzioni ed un relativa semplicità di utilizzo.